Management & Maturità

Management & Maturità

by Neokmos

Archimede e Aristotele simboli di matematica e filosofia, due facce della stessa medaglia.
Il pensiero filosofico e umanistico di Aristotele indispensabile per comprendere l’insostituibilità del pensiero matematico e scientifico di Archimede, la sua giusta comprensione e il suo corretto utilizzo.

Dopo oltre 30 anni condivisi con gli imprenditori con le gioie ed i dolori del management (inteso come “arte” della sana gestione aziendale, in tutte le sue sfumature), il rischio del “mestiere” (ripetere le cose che funzionano, a prescindere) è sempre dietro l’angolo.


Umiltà e passione costituiscono due prerequisiti ed un buon antidoto contro questo rischio, tuttavia non sono sufficienti a tenere attivi i neuroni ed i loro collegamenti (che non crescono più numericamente): servono nuovi stimoli anche di origini “inconsuete”.
Devo riconoscere che la fortuna di aver lavorato con tanti imprenditori (di successo e non) in altrettanti settori ha rappresentato un eccellente stimolo contro la ricerca di aree di comfort; tuttavia negli ultimi 10 anni (…la maturità…) mi sono avvicinato ad argomenti estranei al management che hanno rappresentato un ulteriore stimolo professionale.
Condivido solo alcuni esempi di contaminazioni: neuroscienze (meccanismi di funzionamento della mente), meccanica quantistica (meccanismi di relazione delle particelle subatomiche), astrofisica (meccanismi di relazione della materia dell’universo), psicologia generale (meccanismi di funzionamento delle relazioni), sono tutte materie “toste”, direi in alcuni casi ostiche (rispetto al pensiero “rettilineo-manageriale”), ma illuminanti.


Tutte queste materie presuppongono un approccio scientifico valido fino a prova contraria, richiedono un modello interpretativo e predittivo della realtà analizzata; tutte, in ultima analisi, intrecciano il tema delle relazioni fra le parti. Quest’ultimo punto, in particolare, è oggetto di riflessione “filosofica” ma anche pratica: chi studia una realtà (l’azienda) è immerso egli stesso in questa realtà e la modifica, solo per il fatto di farne parte. Come dire: “se pensi di avere una soluzione, anche tu fai parte della soluzione” (possiamo anche rileggerlo sostituendo la parola “soluzione” con “problema”)
In questi anni ho pertanto evitato le letture tradizionali di management, fino a quando un mio caro amico mi ha proposto un titolo intrigante “Family&Business, ottenere armonia e risultati nelle imprese di famiglia”.
Ne scrivo perché Luca Marcolin, l’autore e amico, ha approcciato il tema della gestione delle imprese familiari in modo originale, cioè ha provato a descrivere la realtà delle aziende familiari con suo modello ma soprattutto ha riportato al centro della discussione il tema delle relazioni fra le parti. Relazioni professionali, economiche ed affettive.


Oltre a riproporre un sano ripasso dell’ABC del management, Luca ci ricorda che l’azienda è un bene sociale, fatto di relazioni umane che, se sono in armonia, garantiscono il perdurare dell’impresa. Certo, il problema riguarda il concetto di armonia, ma le riflessioni descritte nel libro conducono il lettore ad avere una propria idea di armonia, all’interno di uno schema generale. Questo schema, in ultima analisi, si basa sulla consapevolezza che tutti gli attori coinvolti nell’azienda hanno aspettative diverse che, però, possono trovare una sintesi, un’armonia, se vi è uno spirito di autenticità (valoriale), oserei dire virale e pervasivo a tutti i livelli (in ogni caso misurabile e nell’ambito di chiare responsabilità).
Il primo passo spetta all’imprenditore che nel bilanciare le scelte familiari (fra crescita, consumo e controllo dell’azienda) deve poi creare le condizioni perché l’azienda gli sopravviva con il medesimo successo.

Che bella sfida per l’imprenditore e per chi lo assiste con umiltà e passione!

Stefano Lecchi

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